Pompe di calore Outes, il futuro della climatizzazione

Pompe di calore Outes, il futuro della climatizzazione
La pompa di calore si sta diffondendo come il sistema di climatizzazione del futuro. Con un solo dispositivo si produce, infatti, il fluido caldo o refrigerato che permette di riscaldare in inverno e raffrescare in estate, oltre che produrre acqua calda sanitaria.

 

Il vantaggio di questi sistemi è il grande risparmio energetico legato al principio fisico con il quale funzionano: anziché produrre calore bruciando un combustibile, la pompa di calore “sposta” il calore dall’esterno all’interno dell’abitazione, o viceversa. Il principio è lo stesso dei frigoriferi, che creano freddo all’interno del contenitore isolato e caldo nel radiatore posteriore. Dato che non brucia combustibile, la pompa di calore non produce CO2 nel funzionamento. La quantità di CO2 emessa è legata alle modalità di produzione dell’energia elettrica utilizzata, che vede una percentuale crescente di energia “verde”, con benefici quindi sull’ambiente. Se questi prodotti vengono abbinati a un impianto fotovoltaico, raggiungono il massimo sia sul piano della convenienza sia su quello dell’ecologia: su base annua, si possono raggiungere gradi di utilizzo dell’energia fotovoltaica superiori al 50%, riducendo la bolletta e le emissioni in modo corrispondente.

Per aumentare l’utilizzo di energia fotovoltaica, le pompe di calore Outes hanno adottato il sistema di comunicazione chiamato Smart Grid (SG) che permette di dialogare con gli inverter fotovoltaici predisposti e adattare il proprio funzionamento alla disponibilità di energia gratuita.

Oltre che con gli inverter, le pompe di calore con protocollo SG possono ricevere comandi da sistemi di gestione dell’energia o da Smart Meter, cioè misuratori di energia intelligenti.  Le pompe di calore Outes sono predisposte per questo tipo di funzionamento e sono in grado di modificare la propria programmazione con due scenari applicabili:

Scenario 1: se l’impianto fotovoltaico produce energia in surplus rispetto al fabbisogno dell’abitazione, invia un segnale alla pompa di calore che reagisce con una accensione forzata, secondo le temperature dell’acqua calda sanitaria e dell’abitazione già impostate. Ciò significa che, se la climatizzazione dell’abitazione prevede uno spegnimento durante il giorno, ad esempio perché gli utenti sono impegnati fuori casa, la pompa di calore produrrà comunque acqua calda sanitaria e riscalderà l’abitazione saltando la programmazione oraria, perché l’energia in quel momento sarà gratuita. Al ritorno a casa, l’abitazione sarà già climatizzata e non sarà necessario utilizzare energia dalla rete, con un risparmio concreto.

Scenario 2: se le temperature dell’acqua sanitaria e dell’abitazione sono già a regime, in presenza di energia in surplus la pompa di calore aumenterà le temperature relative fino a un secondo livello definito dall’utente. Sarà così possibile, ad esempio, accumulare calore portando l’acqua calda a 70°C anziché a 50°C, oppure riscaldare la casa a 22°C anziché a 20°C. Questo consentirà di prolungare il periodo di autonomia termica della casa, che potrà addirittura arrivare fino al giorno successivo senza attingere energia elettrica dalla rete. Sistemi evoluti potranno, in futuro, regolare i periodi di funzionamento della pompa di calore secondo la disponibilità di energia fotovoltaica gratuita o di energia a basse tariffe dalla rete, nonché limitare l’utilizzo nelle fasce orarie con tariffa elettrica elevata, massimizzando sia l’aspetto economico per l’utente, sia il bilanciamento verso la rete di distribuzione. Quali siano le applicazioni previste, i prodotti Outes sono già pronti e includono le funzionalità necessarie, per offrire una climatizzazione sempre più efficiente e rispettosa per l’ambiente.

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