Ecobonus 2016 per la domotica

Ecobonus 2016 per la domotica

Incentivi fiscali al 65% anche per chi sceglie sistemi intelligenti per il controllo da remoto degli impianti termici; nessun importo massimo detraibile e nessun obbligo di altri interventi di riqualificazione energetica. Online il vademecum dell’Enea con le indicazioni per accedere al bonus e i documenti necessari

Fino al 31 dicembre 2016 è possibile usufruire delle detrazioni fiscali del 65% sugli interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti. Bisognerà attendere la nuova Finanziaria per sapere con precisione cosa accadrà nel 2017 ma, nel frattempo, si può ancora scegliere di investire nella domotica ricorrendo agli “ecoincentivi”. Dal 6 settembre è, infatti, possibile inviare all’Enea, attraverso il portale http://finanziaria2016.enea.it/index. asp, anche la documentazione relativa alla building automation ed è disponibile lo specifico vademecum con le indicazioni sugli interventi agevolabili, i requisiti tecnici necessari e le caratteristiche dell’immobile. Se prima questi interventi, per godere dello sconto del 65%, dovevano essere necessariamente compresi all’interno di lavori  di riqualificazione già previsti  tra le ipotesi agevolative, la legge di Stabilità 2016 li ha resi una fattispecie per così dire “indipendente”.

La 208/2015 ha, infatti, esteso l’ecobonus anche

“alle spese sostenute per l’acquisto, l’installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento e produzione di acqua calda o di climatizzazione delle unità abitative, volti ad aumentare la consapevolezza dei consumi energetici da parte degli utenti e a garantire un funzionamento efficiente degli impianti” (art. 1, comma 88).

La novità sta proprio nel fatto che i contribuenti possono accedere alla detrazione sugli interventi di building automation anche se eseguiti in maniera autonoma, che siano quindi “effettuati successivamente o anche in assenza di interventi di riqualificazione energetica”, come precisa la circolare 20/E/2016 dell’Agenzia delle Entrate. La detrazione spetta alle spese sostenute a partire dal 1 gennaio 2016 e non è cumulabile con altre già previste dalla legge per la stessa tipologia di lavori. In sintesi, si legge in un comunicato stampa dell’Enea,

“gli interventi di building automation potranno essere realizzati sia indipendentemente che in abbinamento con interventi di riqualificazione degli impianti per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria previsti dai decreti sugli ecobonus”.

ecobonus 2016

Da notare, poi, l’assenza di un preciso limite di spesa; mentre per gli altri interventi di efficientamento la normativa vigente prevede tetti di spesa massimi da portare in detrazione, per la domotica non ci sono indicazioni al riguardo. Si legge a questo proposito, sempre nella circolare delle Entrate,  “considerato che gli interventi in esame hanno un costo ridotto rispetto a quelli già ammessi alla detrazione… si ritiene che questa possa essere calcolata nella misura del 65% delle spese sostenute”. Qualora, invece, un sistema di controllo intelligente sia installato insieme a pannelli solari o alla sostituzione di un impianto di climatizzazione invernale, la spesa relativa alla domotica rientrerebbe nel valore massimo di detrazione già previsto perquell’intervento (fonte Enea – legge n. 296/2006, commi 346 e 347).


LINK UTILI E FONTI


Ma quali sono i requisiti tecnici che l’intervento deve avere per essere agevolabile?

Il vademecum dell’Enea specifica che “deve configurarsi come fornitura e messa in opera, nelle unità abitative, di dispositivi che consentano la gestione automatica personalizzata degli impianti di riscaldamento o produzione di acqua calda sanitaria o di climatizzazione estiva, compreso il loro controllo da remoto attraverso canali multimediali, eseguiti indipendentemente dalle installazioni e sostituzioni di impianti di climatizzazione invernale”.

I dispositivi devono consentire l’accensione, lo spegnimento e la programmazione settimanale degli impianti da remoto; mostrare, attraverso canali multimediali, i consumi energetici fornendone periodicamente i dati; palesare le condizioni di funzionamento correnti e la temperatura di regolazione degli impianti.

Rientrano nell’ecobonus, chiarisce il vademecum, anche “la fornitura e posa in opera di tutte le apparecchiature elettriche, elettroniche e meccaniche nonché delle opere elettriche e murarie necessarie per l’installazione e la messa in funzione a regola d’arte, all’interno degli edifici, di sistemi di building automation degli impianti termici”. Sono, invece, escluse le spese per l’acquisto di tablet, cellulari, pc e dispositivi simili che permettono di interagire da remoto con i sistemi di controllo intelligenti. Vanno, infine, ricordati i requisiti che deve avere il futuro smart building: deve essere un edificio esistente, vale a dire accatastato o in corso di accatastamento alla data di richiesta della detrazione, deve risultare in regola con i tributi ed essere dotato di un impianto di riscaldamento.