HDMI 2.0, al servizio del 4K e non solo…

HDMI 2.0, al servizio del 4K e non solo…

Con la versione 2.0, presentata nel settembre 2013, l’interfaccia HDMI fa un salto tecnologico notevole: la banda passante raddoppia (o quasi) rispetto alle versioni 1.3 e 1.4, il data rate raggiunge i 18 Gbps e i canali audio diventano 32. E pensare che, in fondo, tutto ha avuto origine dalla SCART

Le specifiche HDMI 2.0 non prevedono la definizione di nuovi cavi o connettori: è possibile utilizzare cavi come gli HDMI High Speed e gli HDMI High Speed with Ethernet (nella foto in alto), compatibili con l’aumento di banda e di velocità di trasmissione della nuova versione 2.0.

 

Quello della High-Definition Multimedia Interface, forse più conosciuta come HDMI, è un bell’esempio di evoluzione tecnologica. Un’evoluzione che apporta progressi e miglioramenti, questo è ovvio, ma senza rinnegare il passato né bruciare le tappe con frettolose fughe in avanti. Con il passato, in questo caso rappresentato dalle diverse versioni succedutesi nel tempo, l’HDMI mantiene anzi un saldo legame, al punto che se dovessimo rappresentare graficamente questa interfaccia multimediale cercheremmo di disegnare qualcosa di simile a una canna da pesca telescopica, con gli elementi che si protendono sempre più in là. La prima versione dell’HDMI, lo ricordiamo, fu lanciata nel 2002 da un gruppo di aziende di settore quali Hitachi, Panasonic, Philips, Sony, Silicon Image, Toshiba e altre. Scopo dei soci fondatori del consorzio era creare uno standard per il trasferimento del segnale che garantisse la retrocompatibilità con il DVI e nel contempo assicurasse prestazioni migliori, prima tra tutte la possibilità di inviare segnali audio multicanali non compressi.  A partire dal 2002 seguirono, con cadenza variabile fra uno e quattro anni, numerose altre versioni HDMI, l’ultima delle quali, la 2.0, è stata presentata all’IFA di Berlino il 4 settembre 2013. Lo standard ha sempre mantenuto la retrocompatibilità con le versioni precedenti, in modo da non costringere produttori e acquirenti a continui cambiamenti di cavi, connettori e tecniche di collegamento.

L’AVLab TPG della californiana DVDO è un generatore formato pocket di segnali test in grado di supportare la risoluzione Full 4K Ultra HD prevista dall’HDMI 2.0. Alimentato via USB, l’AVGLab è lo strumento ideale per gli installatori che necessitano sul campo della medesima funzionalità e precisione degli strumenti per il setup e la calibrazione utilizzati in laboratorio.

L’AVLab TPG della californiana DVDO è un generatore formato pocket di segnali test in grado di supportare la risoluzione Full 4K Ultra HD prevista dall’HDMI 2.0. Alimentato via USB, l’AVGLab è lo strumento ideale per gli installatori che necessitano sul campo della medesima funzionalità e precisione degli strumenti per il setup e la calibrazione utilizzati in laboratorio.

 

Tale retrocompatibilità è garantita anche dalla versione 2.0, la prima interamente sviluppata dal Technical Working Group, il team di ricerca dell’HDMI Forum (vedi box). Le specifiche 2.0 non prevedono la definizione di nuovi cavi e/o connettori; i cavi utilizzati per le precedenti versioni, purché siano del tipo ad alte prestazioni quali gli HDMI High Speed e gli HDMI High Speed with Ethernet, possono tranquillamente essere usati per la HDMI 2.0.

RISOLUZIONE 4K E 32 CANALI DI AUDIO NON COMPRESSO

Se compariamo le diverse versioni HDMI ci accorgeremo di un notevole incremento nelle prestazioni. Il data rate massimo, per esempio, è rimasto a quota 4,95 Gbps nelle versioni 1.0, 1.1 e 1.2, è passato a 10,2 Gbps con le HDMI 1.3 e 1.4, e ha raggiunto i 18 Gbps (6 Gbps per canale) con la 2.0. Notevoli i miglioramenti anche per quel che riguarda l’ampiezza di banda, che dai 165 MHz delle versioni 1.0, 1.1, 1.2 passa ai 340 MHz della 1.3 e della 1.4 per arrivare ai 600 MHz della 2.0. Questo garantisce, da parte della versione 2.0, una risoluzione 4K di 4096 x 2160p a 60 FPS (25 FPS in 3D), contro i 4096 x 2160p a 30 FPS della versione 1.4 e i 2560 x 1440p a 60 FPS della 1.3.

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Per quanto riguarda l’audio meritano sicuramente menzione la capacità della 2.0 di supportare 32 canali non compressi, contro gli 8 canali di tutte le versioni precedenti, una frequenza di campionamento che raggiunge i 1536 kHz e la sincronizzazione lip-sync dinamica e automatica. Il supporto dei 32 canali audio, che potrebbe per certi versi sembrare un’esagerazione, in realtà rende compatibile la HDMI 2.0 con le versioni domestiche del Dolby Atmos alle quali la Dolby sta lavorando. La 2.0 garantisce inoltre il supporto per il formato 21:9 wide angle, la possibilità di multi-stream audio video (fino a 4 utenti) e include la funzionalità CEC (Consumer Electronics Control), grazie alla quale è possibile controllare, utilizzando un unico telecomando o keypad, fino a dieci dispositivi connessi via HDMI.

I CERTIFICATI DI CONFORMITÀ E I LABORATORI CHE LI RILASCIANO

Il 30 aprile 2014 il Forum HDMI ha reso note le procedure per i test di conformità con la versione 2.0. Raccolte in un documento che si chiama Compliance Test Specification (CTS) e che può essere scaricato dal portale del Forum (Adopter HDMI Extranet), queste procedure garantiscono che i dispositivi che superano i test sono pienamente conformi alle specifiche HDMI 2.0. I certificati di conformità vengono rilasciati dagli Authorized Test Centers (ATC), laboratori specializzati ai quali le aziende produttrici possono inviare i loro manufatti. Al momento gli Authorized Test Centers sono 12, distribuiti tra Cina, Francia, India, Giappone, Corea, Taiwan e Stati Uniti. La Cina è il paese che ha più ATC, per l’esattezza quattro: i Simplay Labs di Pechino, Shanghai e Shenzhen, e il Sony Lab di Shenzhen. Segue il Giappone con i suoi tre Authorized Test Centers, due a Tokyo (Sony Labs) e uno a Osaka (Panasonic). Vengono poi, con un solo ATC a testa, tutti gli altri paesi: gli Stati Uniti con i Simplay Labs di Sunnyvale, la Francia con il centro di Caen (Presto Engineering), l’India con l’ATC Philips di Bangalore, la Corea con i Simplay Labs di Seoul e Taiwan con l’ATC Sony di Taipei.Non entreremo nel merito delle scelte di certi produttori di televisori o altre apparecchiature consumer che, non ancora pronti per il nuovo standard, propongono versioni HDMI 2.0 ottenute tramite aggiornamento firmware; in realtà si tratta di surrogati, di interfacce fittizie incapaci di trasferire i segnali Ultra HD a 60p 4:4:4 della vera HDMI 2.0. Quel che ci preme qui dire è che l’unico modo per essere sicuri che un certo dispositivo sia realmente dotato di interfaccia HDMI 2.0 è verificare che abbia superato i test CTS.