A Vimar il premio CONAI per l’ecosostenibilità degli imballaggi

Vimar premiata per i suoi imballaggi ecosostenibili. L’azienda di Marostica tra i vincitori del “Bando CONAI per la prevenzione – Valorizzare la sostenibilità ambientale degli imballaggi 2019”
Vimar viene premiata nel 2019 dal CONAI per il suo impegno nei confronti della sostenibilità ambientale. Un premio che si aggiunge a quelli già ottenuti nel 2015, nel 2017 e nel 2018, oltre all’Oscar per l’imballaggio, vinto nel 2016.
L’ultimo riconoscimento è frutto del progetto di miglioramento dell’imballaggio del comando domotico a 2 moduli e 4 pulsanti. Grazie a specifici accorgimenti, il team Vimar è riuscito, infatti, a ridurre sia il volume che il peso del contenitore, con un conseguente risparmio di materie prime. Questo comporta dei vantaggi anche per la logistica, grazie a volumi di spedizione nettamente inferiori.
Emissioni COV ridotte ben entro i limiti imposti
Il progetto Vimar vincitore del bando CONAI si inserisce nelle già consolidate attività che vedono l’azienda veneta impegnata nella tutela dell’ambiente. Tra queste, la progressiva eliminazione dei bagni galvanici per le finiture metalliche, sostituiti dall’innovativo e più ecologico trattamento MSD che, sfruttando i principi della fisica e non della chimica, elimina qualsiasi tipo di emissione nociva. Inoltre, Vimar utilizza ormai da anni vernici a base acquosa o a reticolazione UV, per portare le emissioni dei cosiddetti COV (Componenti Organici Volatili) in atmosfera al di sotto del 50% dei limiti imposti dalle più stringenti norme europee.
Progetto Ambiente Vimar: tutto inizia con l’R&D
Nella policy per l’ecosostenibilità di Vimar troviamo principi del suddividere, segnalare, fare cultura, ben riconoscibili nel Progetto Ambiente avviato da diverso tempo: un articolato programma trasversale all’intero ciclo produttivo che – partendo da una corretta suddivisione dei rifiuti – consente di riciclare il 60% del materiale plastico di scarto e la maggior parte di quello metallico; inoltre, di segnalare al reparto R&D le difficoltà di separazione delle varie componenti, per far sì che il prodotto venga progettato fin dall’inizio con la possibilità di essere scomposto e riciclato a fine vita. A ciò si aggiunge una continua attività volta a fare cultura nei reparti affinché i rifiuti vengano suddivisi alla fonte riutilizzando il materiale idoneo.